In questo articolo troverete i punti chiave della 30a edizione dello studio annuale sulla performance netta degli operatori di private equity francesi, realizzato da France Invest e EY.
In primo luogo, la performance del private equity rimane elevata nel breve, medio e lungo termine, nonostante gli aggiustamenti macroeconomici dal 2022. I fondi che sono stati liquidati hanno reso agli investitori 1,87 volte l'investimento iniziale.
In secondo luogo, il Private Equity supera costantemente le altre asset class, compresi i mercati quotati ad alta performance come il CAC 40 e il CAC All-Tradable. Su 10 anni, l'IRR netto del Private Equity francese è del 13,3% annuo, rispetto a un rendimento dell'11,5% annuo per il CAC 40 e del 9,0% per il CAC All-Tradable.
I fondi completamente liquidati hanno prodotto un IRR netto del 14,5% annuo con un multiplo d'investimento di 1,87x, al netto delle commissioni di gestione e degli interessi riportati.
Infine, si è registrato un leggero calo delle prestazioni, ma è stato comunque mantenuto:
- 11,7% dall'inizio (vs. 12,1% nel 2022)
- 13,3% su 10 anni (vs. 14,1% nel 2022)
- 13,4% su 3 anni (vs. 15,2% nel 2022)
Lo studio copre la performance netta di 1.079 fondi di private equity e infrastrutturali fino alla fine del 2023, compresi più di 1.000 veicoli gestiti da 165 società di gestione. Il tasso di rendimento interno (IRR) è utilizzato come principale indicatore di performance, tenendo conto dei richiami di capitale, delle distribuzioni e del valore patrimoniale netto (NAV).
Il private equity francese ha continuato a registrare una forte performance, superiore a quella di altre asset class, grazie a strategie di creazione di valore e a una gestione efficace attraverso i cicli economici.